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La Storia di Milano, capitolo 9 - Glorie e fragilità

Dopo aver esplorato la nascita della Chiesa di Milano, facciamo un salto al III secolo.

Roma ha perso importanza dal punto di vista politico e anche Militare, con i confini settentrionali minacciati dagli Alemanni. L'impero romano è diventato sempre più grande, ma questa vastità lo rende anche molto fragile. Alle minacce esterne, si sommano le crisi politiche interne, risolte quasi sempre con le spade più che con la diplomazia.

Milano è lo scenario ideale per capire queste fragilità, perché nel III secolo l'esercito viene mobilitato per ben due volte in difesa della città.In questa mappa vediamo le frecce rosse, che indicano le prime invasioni barbariche avvenute in questo periodo. A minacciare Mediolanum è dunque la confederazione germanica degli Alemanni, che riescono a valicare le Alpi, fino a frasi strada alle porte della città romana. Un orda di 300 000 soldati, che però trova davanti alle mura l'esercito dell'imperatore Gallieno. Con un esercito di soli 60.000 uomini, La battaglia è veramente feroce e i Romani hanno ancora una volta la meglio.

Sventata la minaccia, i Milanesi costruirono un arco di trionfo dedicato a Gallieno, di cui però non si hanno tracce archeologiche.Nemici esterni, ma come già detto anche nemici interni, ed eccoci nel 268. Mentre Gallieno è impegnato contro i Goti, Aureolo, comandante di cavalleria di stanza a Milano al servizio dell'imperatore, prende il potere sulla città, costringendo Gallieno a rientrare in patria.

Dopo averlo battuto a Pontirolo, sull'Adda, Gallieno spinge i ribelli a rifugiarsi di nuovo a Mediolanum, dove un duro assedio vede riportare l'ordine nella regione. Sulle sorti di Aureolo qualcuno sostiene che i soldati ribelli lo trucidarono per scamparla, altri sostengono che sia stato lo stesso Gallieno a giustiziarlo. Chissà...

Nel frattempo a Mediolanum nasce la Zecca imperiale, e dunque nel prossimo episodio parleremo di monete.
3 days ago

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