Non avendo nulla di meglio da fare, voglio parlare di questo film che mi sono recentemente recuperato. La canzone del post ha più o meno senso, ma ci arrivo più tardi.Il ritorno dei morti viventi - Dan O’Bannon (1985)
Dunque, inizio col dire che questo film, a differenza di molti altri dello stesso genere, mi ha colpito: qui gli zombie non sono le solite entità mostruose fini a loro stesse, ma ho trovato che essi fossero sia un mezzo che una metafora. Gli zombie di O'Bannon rappresentano secondo me la popolazione mondiale: un branco di entità addormentate, che però ad una certa si svegliano e si ribellano contro l'oppressione delle istituzioni, come in questo caso l'esercito. Questi mostri (che poi tanto mostri nemmeno lo sono) hanno facoltà mentali: essi hanno coscienza di ciò che sta accadendo, parlano e ragionano come gli esseri umani, ma a differenza di essi hanno la volontà di ribellarsi in modo concreto, non come il gruppo di ragazzi "punk" che pensano di essere ribelli, ma che nella realtà dei fatti non sono altro che ridicoli. Insomma, in questo film gli zombie rappresentano il bene, rappresentano il risveglio degli umani e la rispettiva rivalsa sociale: per quanto le istituzioni possano cercare di fermarli, esse non faranno altro che alimentare la loro foga, anche se l'esercito getterà su di loro una bomba, gli zombie continueranno a svegliarsi e ribellarsi. L'umanità secondo O'Bannon non è perciò perduta, ma ha solo bisogno di un accendino che accenda la miccia conducente ad una rivoluzione senza pietà fino al raggiungimento di una vera e propria società democratica: dove è il popolo ad avere il potere, non l'esercito.
Ora voglio invece dedicare parte di questo hint alla mia scelta della canzone Just Another Nervous Wreck dei Supertramp, il collegamento è in realtà molto semplice: la canzone tratta l'idea di vendetta e di riscatto da coloro che continuamente sfruttano e opprimono, il riscatto deve essere collettivo, come gli zombie, che in gruppo riescono ad ottenere potere. Viene ripetuto molte volte, nel finale, il verso "We're ready", che rappresenta dunque la prontezza del popolo (unito) a fare una rivoluzione costi quel che costi.