Avatar Kyle_Broflovski badge Riflessione
Pensavo a come la mutazione sia parte integrate della natura, uomo compreso. L'uomo stesso è mutevole prima di tutto nel pensiero e poi nella fisicità. L'uomo che non muta è un uomo morto e stagnante. Nello stagno sopravvive solo chi muta, non chi è più forte. È come recintare una prateria, puoi mettere il recinto ma il prato rimarrà lì e prima o poi ricrescerà, se possibile anche dal tuo cadavere anni dopo la tua morte. Il recinto non è servito a niente.
Se cementi il prato, hai vinto la natura, ma quanto può durare? Il primo aquazzone ti devasta il cortile.
Ci sono cose inevitabili, mutevoli per natura come lo è la terra stessa. Mutano le stagioni, gli ecosistemi, le terre, gli uomini, i governi, i pensieri. Nulla è immutabile, è tutto transitorio e in costante evoluzione. Opporsi vuol dire svanire.
In quest'ottica, la critica alla comunità trans si fa anacronistica. Le regole che abbiamo inventato e mutato milioni di volte nel tempo non sono un recinto sufficiente a contenere l'uomo e le sue mille sfaccettature.
Ed è naturale che chi vive all'interno del recinto tema quello che c'è fuori. Perché non dovrebbe? Non lo capisce, non sa nuotare nel mondo e quindi si aggrappa al recinto.
Un'isola però può fare ben poco contro un intero oceano. Stracciarsi le vesti per delle catene e una staccionata è la cosa più contro natura che un uomo possa fare.
Tutto muta, non abbiate paura. Anche voi uscirete dalla crisalide.
16 set 2025 alle 13:40

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