Il sindaco di Milano Beppe Sala alle elezioni aveva promesso 3 milioni di alberi nuovi. Buona parte delle aree verdi sono state invece trasformate in cemento. Un esempio è la riqualificazione di Piazza San Babila, rimessa a nuovo senza neanche una piantina d'arredo. Velo pietoso invece sulla manutenzione del verde già esistente, mentre i pochi alberi nuovi effettivamente piantati sono quasi tutti morti perché non sono stati curati.
Alla fine si scopre che è stata autorizzata la costituzione di un palazzo dentro il cortile di un condominio già esistente. Imprenditori che avevano la corsia preferenziale per pubblici appalti... e non è una cosa nuova (mi viene in mente lo scandalo della Galleria Vittorio Emanuele II e la più recente inchiesta Mani Pulite).
In pratica si costruisce dove non si deve, mentre dove bisognerebbe mettere mano nulla si muove.
Il problema di Milano, come ho illustrato nella mia tesi di laurea, è soprattutto una mancata visione dell'insieme: la Città Metropolitana come un unico grande organo. Se Milano deve crescere allora bisogna considerare anche i comuni di prima fascia come parte del Comune di Milano. Fu già fatto tanto tempo fa ad esempio con Lambrate, un tempo Comune autonomo e oggi quartiere milanese. Spostare stadi, studentati, e altre strutture, in periferia significa ridare un peso a quelle periferie abbandonate da anni. E il tutto deve essere immerso nel verde.