Eravamo a Carceri, vicino a Este. C'era una bellissima abbazia molto curata con i suoi giardini e un bel prato. Il posto era meraviglioso. Ma il cielo era coperto e la giornata fredda, d'altronde era gennaio. La campagna padovana aveva un aspetto malinconico e misero e un'ora di strada potendo osservare solo quel cupo spettacolo mi depresse. Tuttavia, in mezzo a quel gruppo di una trentina di persone di cui facevo parte, c'era anche lei. Appena arrivato all'abbazia, lei era già lì. La vista di quella bionda chioma che mi faceva perdere la testa mi accelerò il battito; non una novità. Sentimenti contrastanti invasero la mia testa, pensieri confusi che non sapevo riordinare mi presero in ostaggio per due giorni. Quella sera, come da tradizione, prima di andare a dormire, cantammo tutti insieme. Il suo dolce volto illuminato dalla sola lieve fiamma mi incantò; fu l'unica cosa che potei sognare quella notte. Il giorno dopo i sentimenti negativi erano ancora lì, sull'uscio della porta, nei suoi occhi taglienti verdi smeraldo. Tutto il giorno lei stette con questo ragazzo che non conoscevo bene, e forse neanche lei. Ma era evidente, tra loro c'era chimica. Ogni tanto li vedevo appartati, non facevano nulla di particolare, semplicemente parlavano, ma come avrei voluto essere al suo posto... La gelosia non è un sentimento che mi appartiene, ma quel giorno fu l'eccezione. *{commenti}
@op