Un collega parlava di voti. Diceva che per lui è importante avere una media alta, non si presenta agli esami per tentare come fanno alcuni, che accettano tutto, infatti ha una carriera accademica davvero lodevole. Faceva questo discorso davanti a un po' di colleghi, tra cui io. Volevo rispondere, ma non ho detto nulla. Volevo solo dire che questi “alcuni” che tentano, che accettano anche il minimo, spesso non hanno alternative. Gli alcuni sono persone che hanno difficoltà nello studio, o che non hanno tempo per studiare meglio, o che non hanno tranquillità per fare di meglio, o persone insicure e ansiose che all'esame cancellano anche il loro nome dalla mente. Persone che hanno una vita diversa, un carattere diverso, che magari non saranno «bravi» come lui, ma sono lodevoli solo per il fatto che nonostante tutto sono lì a fare l'esame.
Essere così sprezzanti mi dà il voltastomaco. Però io sono nella seconda categoria e ho questo pensiero perché vivo alcune di queste situazioni... probabilmente se fossi stato fortunato come il collega forse sarei stato anche peggio di lui, non posso escluderlo.

L'altro giorno in uni un ragazzo non solo non mi ha cagato, perché poteva almeno dirmi ciao dato che ci siamo visti più di una volta, ma no mi è passato accanto senza degnarmi di uno sguardo. In più lancia pure una frecciatina parlando con altri accanto a me, diretta molto probabilmente a me. Questa isterica. E pensare che poteva piacermi forse perché sembra molto gay, ma per carità, pazza

¿Qué horas son, mi corazón?

Spider pork spider pork il soffitto tu mi spork