
la medicina (da campo) nell'esercito romano (cagacazzo chi l'ha votata). allora, durante la repubblica faceva cagare, i feriti nelle retrovie curati da schiavi praticamente. con giulio cesare si capisce che non era cosa ma non approfondirono molto. toccò allo sfigato di augusto (quale non ve lo dico) organizzare tutto in maniera meno merdosa. istituì praticamente il corpo medico della legione, "sorprendentemente" erano più avanzati loro che nel medioevo, la figura medica militare esisteva, era una carriera proprio, c'erano vere e proprie specializzazioni (chirurghi, esperti di morsi[di serpente], veterinari e cazzi vari), il medico generalmente era un centurione che gestiva anche l'ospedale da campo. erano largamente influenzati dalla medicina greca (che merda). i chirurghi usavano attrezzi avanzati per l'epoca, cose che fino al rinascimento (e oltre) manco pensavano, come il disinfettante o il clamp. infatti usavano aceto o vino, oltre che erbe, per curare ferite aperte, in qualche modo capirono che se hai una ferita smerdata crepi (non è scontato). in oltre i medici della legione erano anche responsabili dell'igiene dei legionari, altra cosa che non è assolutamente scontata. oltre i medici c'erano anche l'equivalente di infermieri, farmacisti e ""fisioterapisti"". gli interventi più comuni sul campo erano suture di ferite aperte e rimozione di freccie o scheggie, eventualmente anche amputazioni (gli stronzi non avevano antidolorifici oltre che il vino). boh è tutto ciò che ricordo, eventualmente fate domande