Ieri il grande capo ci ha invitati a pubblicare la nostra arte. Purtroppo io non sono un grande artista, quindi non ho molte produzioni, e quelle che ho non so nemmeno dove siano. Quindi non pubblicherò la mia arte, quanto piuttosto opterò per la mia forma d'arte preferita: la poesia. Io amo l'uso delle parole, perché con la loro musicalità, armonia e ritmicità sono in grado di evocare emozioni che trascendono le capacità dell'arte visiva e di tutte le altre forme d'arte. La poesia riesce con poche parole a descrivere emozioni profonde e può trattare temi molto specifici o più generali, riuscendo comunque a rappresentare una grande quantità di persone. Ma ancor di più amo la poesia di strada: è pubblica, una cosa che appartiene a tutti, gratuita ed esprime ciò che vive la gente che abita quel luogo. Vuoi conoscere meglio la gente di un posto? Leggi il muro, scoprirai cose che molti nascondono. Perché la vera gente si esprime così: quella città è loro, quei muri sono loro. Una forma d'arte molto espressiva, ricca di citazioni e che riguarda molti temi, tutti quelli che un uomo può affrontare nella sua vita. E con pochissime parole... Quindi ecco qualche muro che mi ha colpito per quello che comunica. IMG-20250625-002414
25 giu 2025 alle 10:42
Sono sul divanetto in terrazzo. Qualche raro suono dalla strada non può disturbare la quiete e il silenzio che anticipa la notte della città. Il firmamento è ancora molto rarefatto, ma qualche stella comincia già a brillare. Il lontano rumore di un cane che abbaia spezza il rapido scorrere del tempo. Io sono qui, da solo, ad ammirare un cielo che chiunque può osservare, ma ora sembra solo mio. La tranquillità diffusa ha placato il mio cuore. Nonostante le zanzare, sembra tutto perfetto, ma questa solitudine mi affrange. Non sono capace a stare da solo. Per quanto detesti la scuola, è l'unico ambiente dove posso confrontarmi con altri miei coetanei, e stare in loro compagnia. E mentre la città si prepara alla buia e silente notte, passa sul marciapiede a me sottostante una compagnia di ragazzi. Sono giovani e sereni, lo si può intuire dalle risate libere e dalle voci tranquille ma decise. A questo punto è inevitabile che i miei pensieri si possono su di loro. Mi preparo a 3 mesi di solitudine totale. Sono circondato da persone che conoscono la minima parte di quello che io sono, ma non paiono interessati ad ampliare questa conoscenza. Anche quando sono circondato da molte persone, nessuna sa davvero cosa covo dentro di me. Sono saturo di pensieri inespressi ed emozioni represse, ma l'ambiente esterno è troppo ostile per poterli fare uscire. Vorrei solo poter avere qualcuno che possa prendersene cura, apprezzandomi per chi sono realmente. Ma la [commenti]
26 mag 2025 alle 20:39
Eravamo a Carceri, vicino a Este. C'era una bellissima abbazia molto curata con i suoi giardini e un bel prato. Il posto era meraviglioso. Ma il cielo era coperto e la giornata fredda, d'altronde era gennaio. La campagna padovana aveva un aspetto malinconico e misero e un'ora di strada potendo osservare solo quel cupo spettacolo mi depresse. Tuttavia, in mezzo a quel gruppo di una trentina di persone di cui facevo parte, c'era anche lei. Appena arrivato all'abbazia, lei era già lì. La vista di quella bionda chioma che mi faceva perdere la testa mi accelerò il battito; non una novità. Sentimenti contrastanti invasero la mia testa, pensieri confusi che non sapevo riordinare mi presero in ostaggio per due giorni. Quella sera, come da tradizione, prima di andare a dormire, cantammo tutti insieme. Il suo dolce volto illuminato dalla sola lieve fiamma mi incantò; fu l'unica cosa che potei sognare quella notte. Il giorno dopo i sentimenti negativi erano ancora lì, sull'uscio della porta, nei suoi occhi taglienti verdi smeraldo. Tutto il giorno lei stette con questo ragazzo che non conoscevo bene, e forse neanche lei. Ma era evidente, tra loro c'era chimica. Ogni tanto li vedevo appartati, non facevano nulla di particolare, semplicemente parlavano, ma come avrei voluto essere al suo posto... La gelosia non è un sentimento che mi appartiene, ma quel giorno fu l'eccezione. *{commenti}
20 mag 2025 alle 21:21